Lo scarabocchio – prima tappa per il bambino – dopo passa al disegno poi alla scrittura

Già dallo scarabocchio possiamo cominciare a vedere la personalità del bambino, i segni che il bambino traccia sul foglio ci indicheranno, attraverso la pressione, la direzione e la collocazione, tantissime notizie su come sta il bambino, sulle tappe dello sviluppo cognitivo.

Il bambino con lo scarabocchio spesso cerca di imitare la scrittura, infatti viene considerato la prima forma di grafia infantile ed al tempo stesso una proiezione della personalità profonda.

Secondo Quaglia lo scarabocchio è un immagine emotiva di sé, identità che attraverso lo scarabocchio si esprime, secondo lui è un grafismo che precede la comunicazione sociale; secondo Korman è un test d’interpretazione della personalità profonda.

Il bambino inizia da un pre-scarabocchio, sono gesti incontrollati impulsivi, il passo successivo è quello di passare a gesti circolari, (carattere dolce – entusiasta) righe che formano angoli volti verso l’alto ci indicano invece aggressività, energia.

Anche la collocazione dello scarabocchio nel foglio ci dà delle indicazioni; in genere i piccoli iniziano a scarabocchiare dal centro del foglio per poi espandersi gradualmente fino a raggiungere tutti i lati del foglio, restare nel centro è sintomo di egocentrismo, sanno già che il mondo che li circonda (genitori e parenti prossimi) gira intorno a loro.

Legenda:
M=area materna, dimensione del bambino;
P= area paterna, dimensione del figlio;
M1=il luogo della tradizione, preferito dai melanconici;
P1=il luogo dell’innovazione, preferito dai fantasticatori;
P2=il luogo dell’avventura, preferito dagli entusiasti;
O=doppio valore: costrizione ed espansione;
M0=angolo materno: luogo di chiusura che indica inibizione sul piano della crescita;
P0= angolo paterno: luogo di chiusura che indica inibizione sul piano morale;
T=tana o rifugio, preferita da chi ha sviluppato una falsa immagine di sé;
U=uscita o buca, il luogo della resa e della rinuncia.

Impiego dello spazio:
– gli scarabocchi ampi, che ricoprono l’intero foglio, indicano desiderio di socievolezza, bisogno di agire e muoversi, e quindi fiducia in se stessi, buona immagine di sé;
– gli scarabocchi poco ampi indicano personalità ripiegate su se stesse, con pochi contatti con l’esterno, timide e incerte, immature.

Forza e forma del tracciato:
– un tratto spesso e marcato esprime dinamismo, forte capacità d’azione;
– un tratto leggero è tipico di persone con una fragile volontà di azione.
Gli elementi di una forma sono le linee rette e curve: le linee rette rappresentano virilità, e quindi una buona immagine sessuale; le linee curve rappresentano la femminilità.

Continuità del tratto:
– se continuo, il tratto non presenta alterazioni di pressione, né di forma: in questo caso indica che l’individuo sa di avere un ‘valore’ nel mondo;
– un tratto discontinuo, con interruzioni e variazioni di pressione, indica la tendenza a chiudersi e nascondersi, la sensazione di sentirsi indegni e la presenza di sensi di colpa.

Annerimento:
Il tentativo di annerire l’intero foglio rappresenta una negazione: negarsi la possibilità di instaurare relazioni con gli altri, cancellare la propria immagine, per evitare il pericolo di vedersi come non si vorrebbe essere. Denota la malinconia e rassegnazione ad accettarsi in base alle etichette che ci vengono date dall’ambiente.

Scarabocchi convenzionali:
Caratterizzati da disegnini, forme che si ripetono uguali a se stesse, riempimento del foglio con tracciati geometrici: sono indice di una personalità ordinaria o convenzionale, nel senso che viene offerta un’immagine di sé in base a ciò che gli altri si aspettano, adottando un immagine di un falso sé. Persone a cui l’ambiente ha insegnato precocemente a mimetizzarsi e conformarsi, cioè ad esistere senza apparire.
Lo scarabocchio

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